Il progetto si concentra sulla riqualificazione della piazza situata all’interno del Museo dell’Emigrante di Roasio, che attualmente appare sconnessa e priva di identità. L’obiettivo principale è creare una coesione tra gli elementi e i volumi presenti e trasformare l’area in una piazza, che al momento è completamente assente. Nel ripensare il concetto di piazza, si sono definite aree per la permanenza e percorsi di passaggio. Il risultato è una piazza che si forma dall’unione di diversi elementi, i quali dialogano tra loro attraverso l’uso di una pavimentazione in pietra naturale e l’inserimento di elementi verdi, che fungono da cornice per l’intero progetto. Spesso l’architettura viene progettata per l’”uomo standard”. Così facendo penalizza le persone reali con le loro diversificate abilità e competenze, desideri.

In questo senso si è provato a pensare ad una progettazione per l’individuo reale, inclusivo, che valorizzi le specificità di ognuno, coinvolgendo la diversità nel processo progettuale. Si è cercato di progettare consapevolmente in modo da consentire la fruizione di tutti gli spazi e servizi alla più ampia pluralità di soggetti, diversi fra loro per capacità percettive, motorie e cognitive.

Il progetto è stato pensato a 360° con sensibilità e attenzione nei confronti della progettazione inclusiva. Tutti gli spazi e servizi sono infatti accessibili a qualunque disabilità.

Crediti immagini: Studio RiADATTO SB